La Trichomonas vaginalis è un’infezione vaginale causata da un protozoo flagellato unicellulare, il Trichomonas vaginalis da cui questa malattia prende il nome, che si impianta nella vagina localizzandosi anche in altri organi dell'apparato genito-urinario. La tricomoniasi vaginale è una malattia diffusa in tutto il mondo, i dati statistici stimano infatti 180 milioni di nuovi contagi di Trichomonas vaginalis nell’intero pianeta.
La Trichomonas vaginalis colpisce soprattutto individui di sesso femminile e studi clinici hanno dimostrato che la donna, fino al verificarsi del primo ciclo mestruale, non è soggetta all'azione del Trichomonas vaginalis: per questo motivo si ipotizza che i soggetti di sesso femminile possano infettarsi in seguito allo sviluppo degli estrogeni. Negli uomini, invece, è stata riscontrata una minore incidenza di infezione da tricomoniasi vaginale.
La cura della Trichomonas vaginalis prevede il trattamento con antibiotici: il più efficace è il Metronidazolo che permettere di debellare completamente l’infezione grazie alla sua azione mirata ad indebolire la proliferazione dei batteri responsabili della tricomoniasi. È possibile effettuare una consultazione online su Fetomo.com al fine di accertare che non vi siano controindicazioni all’assunzione del farmaco per la cura del Trichomonas vaginalis.
Il primo sintomo della Trichomonas vaginalis nella donna è la vaginite, caratterizzata da: bruciore, irritazione, prurito intimo, perdite vaginali mucose, purulente, di colore giallastro o grigiastro, raramente biancastro, e maleodoranti. In presenza di tricomoniasi infatti, la mucosa vaginale assume un caratteristico aspetto spugnoso e produce irritazione e prurito vulvare. Nei casi più gravi, la Trichomonas vaginalis provoca anche insonnia, ciclo mestruale irregolare, irritabilità, nausea, dimagrimento, bruciore durante la minzione.
Negli individui di sesso maschile la tricomoniasi vaginale si manifesta con l’uretrite, che può essere acuta o cronica. L’uretrite acuta si presenta come un’uretrite gonococcica, ovvero con secrezioni di siero purulento, che di solito sono più frequenti al mattino. L’uretrite cronica invece comporta una secrezione lieve accompagnata da prurito all’estremità dell’uretra e dolore durante la minzione. In rari casi la sintomatologia della Trichomonas vaginalis prevede prostatite ed epididimite.
La tricomoniasi è causata dal protozoo flagellato Trichomonas vaginalis: un parassita unicellulare che richiede una temperatura ottimale per sopravvivere di 37° ed è estremamente sensibile alle variazioni ambientali, infatti raramente sopravvive all’esterno del corpo umano. Questo microorganismo inibisce il processo di formazione dell’acido lattico che protegge la flora vaginale alterandone il pH e crea l’ambiente ideale per il suo sviluppo.
Il veicolo principale di trasmissione della Trichomonas vaginalis è rappresentato dai rapporti sessuali non protetti in cui il soggetto affetto da tricomoniasi trasmette il protozoo flagellato, attraverso la secrezione della mucosa, direttamente al soggetto sano. L’unico modo per evitare di contrarre la tricomoniasi è l’uso del preservativo che rappresenta l’unico mezzo che protegge dal rischio di contagio.
In genere la Trichomonas vaginalis è meno aggressiva rispetto ad altre malattie a trasmissione sessuale, come la gonorrea o la Clamidia trachomatis, ma i pazienti affetti da tricomoniasi risultano maggiormente esposti al rischio di contrarre il virus dell’HIV. Nelle donne in stato di gravidanza la Trichomonas vaginalis, se non curata adeguatamente, può provocare aborto spontaneo o problemi di salute per i neonato. In soggetti di sesso maschile invece può provocare prostatiti.
La cura della Trichomonas vaginalis prevede il trattamento con antibiotici tra i quali il più efficace è il Metronidazolo compresse, grazie alla sua azione diretta ad inibire lo sviluppo dei parassiti responsabili dell’infezione. Nel caso in cui il soggetto affetto da tricomoniasi abbia un partner fisso, si raccomanda di estendere la cura ad entrambi. È preferibile astenersi da rapporti sessuali ed evitare il consumo di alcol durante la cura della Trichomonas vaginalis con Metronidazolo. Inoltre si raccomanda di attendere due settimane dal termine del trattamento antibiotico per la cura del Trichomonas vaginalis prima di ripetere il test per le malattie sessuali.
Nel caso in cui si risulti positivi alla tricomoniasi, è possibile effettuare una consultazione online su Fetomo.com che sarà valutata da uno dei medici qualificati del nostro staff in modo tale da scegliere il trattamento più adatto per ogni singolo caso. Una volta stabilito che non vi siano controindicazioni all’assunzione di Metronidazolo compresse per la cura della Trichomonas vaginalis, il farmaco sarà spedito da una farmacia convenzionata e consegnato entro 24/48 ore dall’ordine per mezzo di corriere espresso Ups.