La Clamidia trachomatis rientra nella categoria delle malattie sessualmente trasmissibili ed è generata dal batterio Chlamydia trachomatis da cui prende il nome. Spesso i sintomi della Clamidia trachomatis sono difficili da interpretare e si corre il rischio che questa infezione sia sottovalutata e non venga curata adeguatamente.
I dati statistici riguardanti la Clamidia trachomatis dimostrano che questa malattia è molto diffusa: in Europa i contagi di Clamidia Trachomatis sono in continua crescita infatti per il nostro continente si parla di circa 344mila casi registrati nel 2009 con un aumento costante negli ultimi anni. Anche in Italia è la Clamidia trachomatis l'infezione sessualmente trasmissibile più diffusa fra quelle batteriche.
Nella maggioranza dei casi i sintomi della Clamidia trachomatis non si manifestano in modo evidente. Gli eventuali sintomi della Clamidia compaiono da 1 a 3 settimane dopo il contagio sessuale: nei soggetti femminili il batterio interessa la cervice e l’uretra provocando perdite vaginali anomale e una fastidiosa sensazione di irritazione.
Nei soggetti di sesso maschile i sintomi della Clamidia trachomatis si manifestano sotto forma di secrezioni o sensazione di irritazione e prurito, mentre molto più di rado si presentano infiammazione, ingrossamento e dolore ai testicoli.
La Clamidia trachomatis è generata dal batterio Chlamydia trachomatis e si trasmette attraverso rapporti sessuali orali, vaginali e anali non protetti. La grande diffusione della Clamidia trachomatis, che riguarda soprattutto individui al di sotto dei 30 anni di età, è dovuta alla superficialità e poca prudenza dei giovani che praticano rapporti sessuali senza utilizzare alcuna protezione.
La Clamidia trachomatis può essere facilmente curata ma spesso i sintomi della Clamidia sono silenti e risulta difficile diagnosticare questa malattia. La Clamidia trachomatis, se non curata, può provocare seri danni per la salute, anche permanenti.
Nelle donne l’infezione da Clamidia trachomatis si manifesta sotto forma di infiammazione pelvica che, se trascurata, rischia di coinvolgere le tube, l’utero e i tessuti circostanti comportando danni molto seri come dolore cronico e possibilità di gravidanze extrauterine. La conseguenza più rischiosa della Clamidia trachomatis non adeguatamente trattata è l’occlusione delle tube di Faloppio che comporta infertilità.
Nei soggetti di sesso maschile, la Clamidia trachomatis, può causare dolore e febbre ma il rischio di danni permanenti sembra meno probabile, nonostante negli ultimi anni sia stata scoperta una stretta relazione tra la Clamidia trachomatis e la sterilità anche per l’uomo. Conseguenze più serie della Clamidia trachomatis sono: la sindrome di Reiter, ovvero una forma di artrite caratterizzata da lesioni cutanee, e infiammazione agli occhi e all’uretra.
La cura della Clamidia trachomatis prevede l’utilizzo di antibiotici: l’Azitromicina in un’unica assunzione e la Doxiciclina con un ciclo di 7 giorni. Tali farmaci da prescrizione sono in grado di alleviare i sintomi della Clamidia e debellare completamente la malattia. Si raccomanda di terminare il trattamento anche se i sintomi della Clamidia dovessero scomparire già nella fase iniziale del ciclo antibiotico.
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